È un Lanerossi Vicenza che chiude un tribolatissimo girone d'andata rispettando, nonostante tutto, quelle che erano le aspettative. Ventun punti è un ottimo bottino, molto vicino alla metà del fieno richiesto per potersi guadagnare la permanenza in Serie B. Se calcoliamo la quantità impressionante di infortuni, uniti al focolaio Covid, alla fine si può che il lavoro fatto sia stato più che soddisfacente. Chiaramente tutti vorremmo vedere sempre di meglio, ma, in un'annata così particolare tra lo status di neopromossa e la pandemia, lo spettacolo offerto dai berici può lasciar contenti, anche se questo non vuol dire che non bisogna analizzare le maggiori criticità emerse.

La prima che viene in mente in realtà non riguarda i gol fatti, ma quelli subiti. Questo Vicenza prende gol con una facilità impressionante. Sono stati tanti gli errori banali di concentrazione commessi dalla retroguardia. Basta riguardare il match con la Reggiana, la rete di Ajeti sapeva di film già visto. La difesa si è dimostrata granitica solo in una circostanza ben specifica, ovvero con Cappelletti terzino destro, Pasini e Padella centrali e a sinistra uno tra Barlocco e Beruatto. Forse non è un caso. In area infatti Nicola ed Emanuele sono quelli che si sono dimostrati più efficaci in marcatura. Senza uno di loro due il Lane ha sempre palesato problemi.

Perché dunque non valutare uno spostamento definitivo di Daniel sulla corsia di destra? Vero è che così andrebbe in concorrenza con Bruscagin, ma bisogna anche ammettere che le sue prestazioni là sono state ottime, con un ex Venezia che invece ha faticato un po' quest'anno a incidere. Forse il punto di vista andrebbe cambiato, con Ierardi ko non manca un vice Matteo, ma un altro centrale di sicuro affidamento da alternare a Padella e Pasini, che non possono bastare per garantire un futuro roseo in Serie B. Andranno fatte delle valutazioni, questa difesa ha anche retto, ma solo a tratti. Vedremo cosa darà ora Valentini, ma di certo in estate bisognerà fare qualche riflessione, perché la retroguardia doveva essere il punto di forza della banda di Di Carlo e invece è per ora uno dei talloni d'Achille principali. Bisogna fare in modo per la crescita futura che la linea di fronte a Grandi torni granitica, come una volta

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 26 gennaio 2021 alle 20:24
Autore: Davide Marchiol
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